Primo: non cincischiare

downloadSi è aperta la legislatura, è responsabilità di tutti – TUTTI – di fare in modo che si possano fare subito i provvedimenti che servono al Paese. Alessandria non potrebbe sopportare i balletti per le presidenze, le impuntature per il governo. E’ un Parlamento rinnovato, pieno di new entry: dimostrateci di non essere solo una nuova edizione del vecchio: non cincischiate.  Alessandria è allo stremo e ha bisogno di due cose che possono (e devono) essere fatte : 1) l’immediata modifica delle norme per la gestione del dissesto per dare maggior respiro all’azione di risanamento dei conti 2) l’immediata modifica del decreto che impedisce ai creditori degli enti dei comuni (consorzi e partecipate) di compensare  le imposte e le tasse che devono pagare (che, si ricorda,  sono state applicate – per effetto del dissesto – nella misura massima prevista dalla legge) con i crediti che vantano.

 

Un palazzo amico dei creditori

Nominato l’Organismo Straordinario di Liquidazione, il Comune di Alessandria ha messo a disposizione un pool di quattro dipendenti per sostenere il loro lavoro teso a far chiarezza sui conti pregressi e definire una volta per tutti la massa dei debiti contratti e avviare le procedure per saldarli.

Ora i creditori (almeno quelli che visitano l’albo pretorio e il sito del Comune) hanno tempo 60 giorni per farsi avanti e far valere le proprie ragioni. Nei confronti di queste imprese (alessandrine e non) che si sono fidate della solvibilità del Comune, che hanno eseguito lavori o fornito materiali o attrezzature e che rischiano di vedersi pagato solo fino al 40% del dovuto Alessandria ha non solo un debito materiale, ma anche uno morale: quello di aiutarle a non perdersi nei meandri della burocrazia.

Per questo ci sembrerebbe cosa di buon senso se si destinasse del personale del Comune ad accompagnare i creditori nella loro odissea. Uno sportello dedicato a loro, con personale che si occupi di rintracciare la “documentazione probatoria” interna al Comune (delibere, determine, atti di impegno di spesa…), che li aiuti a compilare le richieste, che a partire dalla documentazione interna vada a cercare i creditori e li inviti a presentare domanda.

Questo sarebbe un bel modo per avvicinare il Palazzo a quel mondo del lavoro che dal Palazzo è stato sfruttato.