Ma che colpa abbiamo noi?

Con questo documento alcune associazioni e cooperative di Alessandria aderiscono alla fiaccolata contro il declino della città e gli effetti devastanti della normativa sul dissesto indetta dalle organizzazioni sindacali per giovedì 18 ottobre.


Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone.
(Italo Calvino)

 Questa città è entrata in dissesto molto prima che la Corte dei Conti se ne accorgesse.

Lo sanno le tante piccole imprese che da parecchio tempo non vedono pagati i lavori e i servizi che hanno prestato al Comune e alle aziende che il Comune controlla.
Lo sanno i lavoratori di quelle stesse imprese che – di conseguenza – vedono messi a rischio il loro salario e la stabilità del loro lavoro.
Lo sanno le tante cooperative che si trovano nelle medesime condizioni e ormai non sono più in grado né di gestire i servizi loro affidati né di pagare i soci lavoratori.
Lo sanno i lavoratori del Comune e delle aziende partecipate che da mesi non sanno se e quando riceveranno il loro stipendio.

Questa città oggi rischia di passare dal dissesto alla miseria.
Vittima degli effetti di una gestione sconsiderata dei fondi e dei servizi pubblici. Dei ritardi degli organi di controllo. Di normative che invece di risanarla, la strozzano. Facendo pagare le conseguenze più pesanti a chi vive del proprio lavoro e non ha nessuna responsabilità su quanto accaduto.

Questa città non può restare a guardare.
Deve farsi carico delle proprie responsabilità e rivendicare quel che è giusto e possibile.

Chiediamo al Governo nazionale di non lasciare questa città vittima di norme illogiche e contraddittorie.
Alessandria può risollevarsi con le sue forze e le sue risorse se viene messa nella condizione di farlo.
Non si salva né si risana una comunità se le si toglie l’ossigeno e il cibo.
Non si può confondere e metter sullo stesso piano chi del dissesto è responsabile e chi ne patisce le conseguenze.

Chiediamo a chi governa la città equità e determinazione nelle scelte.
Governare una comunità vuol dire sapere distribuire oneri e responsabilità.
Chiediamo scelte coerenti. Nessuna spesa inutile. Tutela dei più deboli. Dialogo e strumenti per chi può dare il suo contributo alla rinascita della comunità.

Chiediamo agli alessandrini di alzare la testa. Parlarsi. Mettersi in rete.
Bandire le furbizie e gli egoismi. Chiedere e costruire quel che è utile alla comunità.
Non preoccupatevi delle strisce colorate.
Preoccupatevi di ricostruire il futuro di tutti. Possibilmente a colori.

Alessandria Bene Comune
Alessandria VentiVenti
Azimut
Bandarotta Fraudolenta
Comunità San Benedetto al Porto
Consolidale
Coompany
Lavoro e Liberazione
Paper Street
Progetto Associa
RavvivAle
Ristorazione Sociale

Lascia un commento